15 dicembre 2005

Dalle quote latte alle quote rosa...

Dai: offendiamoci, ragazze.
Lo so che, solitamente, siamo troppo signorili e pratiche per sprecare preziose risorse in un’emozione così poco costruttiva. Figuriamoci. Si arriva a fine giornata con il peso di famiglie (quella attuale più almeno quella di origine), di figli vari, della propria professione, più, in qualche caso particolarmente patologico, magari l’impegno civile e politico; sei talmente stanca che non ti offendi per calcolo ed ottimizzazione delle risorse vitali.
Però adesso basta, dai, offendiamoci. Abbiamo glissato sulle orrende quote rosa, che evocano tristemente le quote latte assegnate dall’unione europea alle vacche italiane (e che cavolo!). Siamo state lì zitte zitte buone buone pensando che, per Amor di Patria e del Bene Comune, si potesse abbozzare e digerire la vicenda. Ma adesso esagerano.

Come gli è venuta questa ideaccia al Ministero delle Pari Opportunità di organizzare delle “scuole di politica” per donne? Non si rendono conto che è un tremendo autogol? Una delle organizzatrici, Marzia Barbera, si è posta il quesito e ha dichiarato che le donne, “in alcuni momenti di rafforzamento”, devono lavorare fra di loro per “prendere coscienza della propria forza”. Fatto sta che, anche a Brescia, hanno tenuto un corso alla facoltà di Giurisprudenza per “introdurre le donne nei processi decisionali politici”, il tutto con un’ottica “alle tematiche di genere”. Il corso ora è terminato con articoli folcloristici che hanno descritto le 150 fanciulle partecipanti come “vivaci” e “curiose”, “attente” e “sensibili”, tanto da stupire il corpo docente, sopraffatto da cotante virtù. Leggendo i resoconti sembrava di sprofondare negli anni Cinquanta, quando si descrivevano le prime pioniere alle prese con la guida dell’automobile e si ironizzava sul fatto che chissà quante ammaccature avrebbero causato al parafango, guidando e incipriandosi il bel nasino.

Le donne non hanno bisogno di essere pigliate per i fondelli con le scuole di politica. Hanno bisogno di condurle loro, delle scuole di politica, da far frequentare ai tanti rintronati di sesso maschile che si ritrovano alle leve di comando senza né aver fatto scuola di politica, né probabilmente aver fatto alcuna scuola di Vita. Rintronati che pontificano e ingeriscono su “faccende di donne” quali libertà di scelta in materia di contraccezione e maternità senza nemmeno chiedere permesso, e che continuano insopportabilmente a trattare le donne come delle minorate da istruire (poverine se no non capiscono), trovando in questo (sigh) la complicità di altre donne.

Mi ribello. Fondo oggi testè, su questo blog, una Scuola di Politica per Uomini.

1 Comments:

At 08:48, Blogger Longinous said...

bè, che dire...
si dice cheognuno ha i politici che si merita, ma noi dobbiamo proprio averla fatta grossa nella vita precedente per dover scontare un karma così negativo!!!!!

 

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