17 dicembre 2005

A cosa serve la politica?


Buongiorno a tutti, benvenuti alla Lezione Zero del Primo Corso di Politica per Uomini di Buona Volontà. Si tratta, come facilmente comprenderete, di un corso estremamente esclusivo. Praticamente abbiamo raccattato solo un prestigioso iscritto, il presidente di Brescia Mobilità Ettore Fermi. E’ per somma riconoscenza nei suoi confronti che ci asteniamo dal commentare satiricamente l’aggettivo “Mobilità” in riferimento a “Brescia”.
Vabè, chi non ci vuole non ci merita, diceva quel tale. Oppure capita che chi è ignorante è così ignorante da non sapere che è ignorante (il contrario dell’Essenza della Saggezza secondo Socrate: sapere di non sapere). E qui già siamo entrati nel vivo della Lezione Zero, che ha come titolo: “A che serve la Politica?”

Innanzitutto, la Politica non serve per fare politica. Se vi sembra banale, è perché non avete mai seguito un congresso politico, mai una riunione del consiglio comunale, mai un direttivo, un’assemblea, financo un comizio, con la dovuta attenzione. Gli uomini (non di buona volontà) adorano fare politica per fare politica, cioè parlare per avere il piacere di ascoltare la propria voce che parla, per avere il piacere di gettare polvere negli occhi di alcuni o attrarre con arte e mestiere qualcun altro, per partecipare a giochi di società che hanno per obiettivo finale la Conquista di Un (piccolissimo, piccolo, medio, grandicello, grande) Potere. La politica fatta così è una sorta di Risiko molto più complesso con possibilità di fare alleanze, di lasciar intendere strategie, di tessere reti lodi inganni eccetera eccetera. Può anche essere appassionante, anzi meglio intrigante, proprio come un buon gioco di società, ma non è a questo che serve.
La Politica serve alla Vita. Letteralmente: è (o meglio dovrebbe essere) una sorta di “domestica” della Vita; tiene in ordine, butta via lo sporco, fa la spesa e tiene i conti, fornisce risposte alle esigenze di casa e così via. E invece, cosa rispondono loro, i politici senza buona volontà, quando dalla società si levano richieste di intervento? Di norma, che si tratta di “questioni di coscienza” su cui non è bene o non è interessante prendere posizione. Come se la domestica, anzi, scusate, al maschile viene meglio, Il Domestico di cui sopra passasse tutto il suo santo tempo stravaccato in salotto a parlare di come far funzionare la baracca, e davanti alla richiesta di preparare il pranzo perché tutti hanno fame, rispondesse che ha altro a cui pensare, e magari dispensasse qualche saggio insegnamento morale.
Il domestico (con tutto il santo rispetto per le domestiche vere, vi amo!) non ha ancora capito che, se vogliamo lezioni di morale, andiamo da chi ci pare a noi; che lo paghiamo, e profumatamente, perché ci tenga in ordine il salotto e non perché ci faccia, lui magari divorziato con una figlia piccola da una convivente molto più giovane, un sermone contro i Pacs che minano alle fondamenta l’onorabilità della Famiglia.
E adesso, al Domestico gli facciamo il corso, perché sbagliare è umano, ma perseverare…

2 Comments:

At 00:43, Blogger Longinous said...

Risiko... ROSIKO!!!
qui più che a risiko giocano a OSIKARSI la terra sotto ai piedi l'uno con l'altro.
E' questo il problema dei politici: non ci fanno vedere qualcosa di bello fatto da loro (grazie, non fanno niente, che ci fanno vedere?), ma in ogni caso, gettano semplicemente cativa luce su quello ce fano "gli altri"!
Non importa se un'idea è buona, se non l'ha avuta il tuo partito fa schifo, senza nemmeno sapere cos'è! E questo vale per dx, per sx e per cx (centro)! NON SI SALVA NESSUNOOOOOOOOO!!!!

 
At 00:45, Blogger Longinous said...

era un ROSIKARSI, mi son perso la R... e una h... E UNA T!!! (meglio se controllo la tastiera!)
devo smetterla di scrivere a certe ore!

 

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