25 maggio 2006

CARMELO MI HA QUERELATO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!


Udite udite: dopo tanti anni di onesta satira, il Direttore dell'Asl di Brescia, Carmelo Scarcella, mi trascina in tribunale per questo simpatico pezzettino di genuina satira politico-sociale. Ci ha già provato lo scorso anno, ed il Gip ha archiviato. Ora ci riprova... a luglio l'udienza.

INQUINAMENTO MENTALE

Attenzione: è pericolosissimo. Magari non genera allergie o forme tumorali, ma ti sbriciola il sistema (cerebrale) immunitario. Fonti di contagio: politici, burocrati, amministratori…
Come rimpiango di non abitare in aperta campagna. Ma non per l’aria buona le cose genuine la tranquillità la vita semplice la natura, no: solo per il fatto che, se abitassi in campagna aperta, avrei ora a disposizione una palata di letame di cavallo. Mi basterebbe. Una semplice, naturale, dose di letame di cavallo, tanta ce ne sta su una pala. E’ chieder troppo? Dopodichè, mi recherei (colla palata di cui sopra, eh) a far visita ad un signore che ha rilasciato, qualche giorno fa, a proposito dell’inquinamento atmosferico, una dichiarazione veramente esemplare e memorabile. Edificante, aggiungerei.
Il signore in questione non è un Signor Nessuno, naturalmente. E’ il Direttore dell’Azienda Sanitaria Locale di Brescia. E’ il signor Dottor Carmelo Scarcella. Ora. Non per essere polemica (anzi sì, ma con qualche ragione perdiana), ma cosa dovremmo aspettarci, se vivessimo in un Paese Normale, da un Direttore di un’Azienda Sanitaria Locale? Che si occupi della nostra salute, no?
E’ chiaro che, essendo ragazzi ragionevolissimi e di grande disponibilità, io e voi mica pretendiamo dal dottor Scarcella che ci venga a controllare la scorta di aspirine, per carità. Quando però si verificano circostanze generali di grande pericolo per la salute, allora mi aspetterei che il dottor Scarcella un paio di metaforiche corse le faccia. E dunque. Lo sanno anche i criceti che lo stato di inquinamento da polveri fini e biossido di azoto è responsabile, ogni anno, di centinaia di morti. Lo sanno tutti quelli che hanno familiari che si sono ammalati di tumore, cioè tutti gli italiani. I nostri amministratori, per contro, vietano il fumo di sigaretta ma continuano a consentire la vendita di nuovi modelli di auto a benzina, salvo poi “impedirne” la circolazione in orari ridicoli un giorno al mese.
E qui arriviamo al punto. Davanti ai provvedimenti ridicoli disposti dalla regione, il Comune di Brescia si è rivolto all’Asl chiedendo un parere circa la salute pubblica. E lì entra in gioco il Nostro Eroe, il signor dottor Carmelo Scarcella. Il quale ha testè dichiarato (non l’ho inventato io, è anche apparso sugli altri giornali cittadini): “Il problema è complesso e non bisogna commettere l’errore di dare risposte affrettate. La lotta allo smog passa anche attraverso comportamenti individuali, dall’attenzione al riscaldamento a una velocità moderata in auto. E’ una questione di educazione culturale”.
Io spero che le multinazionali produttrici di carburanti facciano un regalone, al dott. Scarcella. Perché l’altra cosa che sanno anche i criceti è che, se siamo condannati a morire di smog, non è perché siamo “maleducati culturali”, ma perché dobbiamo finirlo tutto, quel maledetto petrolio, pagandolo oro e sangue, oro coi nostri soldi tassati e tartassati, sangue quello di chi si è ammalato, si sta ammalando e si ammalerà, con buona pace del Direttore della Azienda Sanitaria. Fino a che non l’avremo finito, il maledetto petrolio, fino all’ultima schifosa goccia, non ci lasceranno comprare il motore a idrogeno o elettrico o qualche altro carburante meraviglioso e quasi gratuito che, rombando, emetta tuttalpiù vapore acqueo.
Vabè. Tanto il letame di cavallo non ce l’ho. Facciamo così: vergognamoci noi per lui, e chiediamo noi scusa a tutti gli asmatici, agli allergici, ai bronchitici cronici, ai malati di tumori del nostro tempo. Che tristezza, gente.

30 marzo 2006

PER GRAZIA RICEVUTA…


Ci mancavano solo i vescovi. Già in questa campagna elettorale non si riesce più a distinguere una sola idea o concetto chiaro (figuriamoci poi una linea programmatica!), ci mancavano solo le “non indicazioni di voto” del cardinal Ruini all’ultima riunione della Cei.
Che cosa ha detto Sua Eminenza? Essenzialmente, due cose: la prima, che la Chiesa non si schiera a favore di nessun partito; la seconda, di non votare per chi non difende la centralità della famiglia e del matrimonio. Carino: come dire, “non mi schiero a favore, ma a sfavore”…
Qual è il motivo del contendere? I famigerati “pacs”, patti civili di solidarietà. Anche a Brescia, un paio di domeniche fa, qualche blasonata parrocchia del centro storico ha cominciato la sua campagna elettorale su questo punto, distribuendo fotocopie orientative riportanti un articolo dell’”Avvenire” su questo punto. Uno scritto misurato ed obiettivo che parlava di disgregazione sociale e crollo dei valori della comunità, arrivando ad insinuare che il vero obiettivi di ciò era arrivare al matrimonio gay ed alla possibilità di questi di adottare figli.
Sembra di esser tornati indietro di trent’anni, all’epoca della campagna per il divorzio. Ai tempi, c’era il povero Amintore Fanfani che girava per il meridione strillando che, con la possibilità di divorziare, tutti i mariti d’Italia sarebbero scappati di casa per correre dall’amante, abbandonando per sempre moglie & figli (e viceversa, con le mogli che scappano con l’amante). Anche all’epoca, queste persone avevano del matrimonio una tenera visione, suppergiù simile a quella di un Carcere di Massima Sicurezza. Che bellezza.
Adesso, è la stessa solfa: c’è la proposta, sostenuta da alcuni partiti del centrosinistra, di riconoscere giuridicamente le coppie che decidono di non sposarsi; si tratta di più di due milioni di persone che, attualmente, convivono con la persona che amano. Se questa si ammalasse, non potrebbero assisterla in ospedale perché, per la legge, “non esistono”, come non esistono per le casse previdenziali e sanitarie, per l’asse ereditario, eccetera eccetera. Perché occuparsi dei diritti civili di costoro significa, agli occhi del cardinal Ruini, “minare i valori della famiglia”? Forse le famiglie italiane si fondano sul disonore e sulla clandestinità altrui? Che poi: se i cardinali si fossero limitati a far osservare che i cattolici veri non devono convivere ma sposarsi, avrebbero adempiuto al loro proprio ufficio senza limitare la libertà di nessuno, né dei praticanti né dei non praticanti. Ma così non va, non può andare. Una Chiesa che da un lato si prende l’8 per mille delle tasse degli italiani, che non paga l’Ici, che dice chi non votare, è ormai un partito occulto della politica italiana. Ma a differenza degli altri, non possiamo nemmeno usare il nostro diritto di voto per mandargli un messaggio in proposito.
O forse si?

13 marzo 2006

“BUONO SCUOLA” O… BUONA SCUOLA?


Oltre 650 euro: questa mediamente la cifra che la Regione Lombardia eroga per ogni studente delle scuole private, indipendentemente dal reddito della sua famiglia. Il tutto mentre sono stati tagliati del 21% i fondi destinati al diritto allo studio, cosicché gli studenti delle scuole pubbliche ricevono dalla regione la bellezza di 7,04 euro a testa. Riusciranno a comprarci l’astuccio?

Avete presente lo Sceriffo di Nottingham? Basta anche quello della versione disneyana della leggenda di Robin Hood: quel cattivone pieno di sé al soldo dell’usurpatore Giovanni senza terra, che nell’Europa delle Crociate aveva soffiato il trono d’Inghilterra al nobile fratello, Riccardo Cuor di Leone. Siccome la Storia ha il pessimo vizio di ripetersi, è esattamente quanto sta succedendo in Regione Lombardia con la vicenda dei buoni scuola destinati a chi frequenta gli istituti privati.
Immaginate di aver di fronte due montagne di soldi: una fa la bellezza di 42 milioni di euro, l’altra (una collinetta, in effetti) 7 milioni. La prima (i 42 milioni) è riservata all’ 8% degli studenti lombardi, la seconda (la collinetta) al 92%. Di più: metà di quell’8% che si è preso il buono scuola appartiene a famiglie che guadagnano all’anno dai 40 e 186 mila euro, e con la cifretta probabilmente si pagheranno una custodia fashion per l’Ipod nuovo. C’è qualcosa che non va, a quanto pare.
Non va che, in nome di una “libertà di scelta” qui assolutamente non in gioco, si usi denaro pubblico frutto delle tasse di tutti, soprattutto dei cittadini meno abbienti (che sono la maggioranza) per rendere più competitive realtà che, a grande maggioranza, non lo sono per nulla. Secondo recentissimi studi condotti da più università italiane (si possono leggere sul bellissimo sito di informazione www.lavoce.info) , gli studenti delle scuole private sono molto meno preparati dei colleghi delle pubbliche quando si presentano all’università. Sfido: tutti noi sappiamo benissimo che la stragrande maggioranza degli istituti privati accolgono generalmente gli studenti (di famiglie benestanti) che hanno alle spalle bocciature nel sistema pubblico, e che trovano in tanti istituti privati un comodo rifugio e parcheggio. Per carità: ci sono pure le debite eccezioni, ma, questo è il fatto, sono eccezioni.
In questi anni di “buono scuola” gli insegnanti abilitati in servizio nelle scuole private sono aumentati in quantità irrisoria e centesimale. Mentre i loro colleghi della scuola pubblica frequentano corsi pluriennali di specializzazione post laurea, gli insegnanti delle private vengono sottoposti evidentemente ad altri criteri di valutazione, “privati”, appunto. Su tali criteri, nonostante i sostanziosi contributi pubblici, né lo stato né le regioni mettono becco. Si aggiunga poi la “beffa dell’Ici”, per cui le scuole pubbliche devono pagare l’imposta sugli immobili ai comuni di appartenenza, mentre (grazie ad un recente decreto) le istituzioni private di carattere religioso ne sono esenti… Pazienza. Al limite, ci rifugeremo nella foresta di Sherwood. Se nel frattempo vi imbattete in un qualsiasi Robin Hood, fategli un fischio.

02 marzo 2006

Informazione di servizio

Salve, mi presento, sono longinous e mi occupo del buon funzionamento tecnico di questo sito (dove non tocca a blogger).
Ero stato avvisato del fatto che c'erano dei problemi di visualizzazione sul Browser di Redmond (Internet Explorer) per cui la barra laterale, invece che a lato, stava sotto ai post.

Dopo aver ravanato nel codice come un ebete per 10 minuti ho deciso che la cosa migliore da fare era prendere nuovamente il modello base e rimettere le personalizzazioni di Veronica.
Ora dovrebbe funzionare correttamente (io uso linux e con firefox non ha mai rotto, anzi, ve lo consiglio), ma se ci dovessero essere altri problemi, avvisatemi e provvederò tempestivamente.

Grazie
longinous

25 febbraio 2006

Magliette & Vignette



Che malinconia, le parole della rappresentante dei Buddhisti bresciani al “Tavolo della pace”: “è importante procedere uniti nel confronto, per cancellare qualsiasi forma di ignoranza”. E quelle del rappresentante dei cristiani: “cerchiamo di spostare la riflessione su un piano umano, perchè in questo momento in cui l’umanità è divisa si tende automaticamente a pensare che l’altro è il nemico”. E poi l’islamico, ed il valdese, lì a parlare di passare “dalla reciproca tolleranza al rispetto”, ed a sottolineare come il fondamentalismo sia una minima parte dell’Islam. Il tutto mentre a poca distanza Gabriele Mandel, docente universitario nonché vicario generale per l'Italia dell'ordine sufi Jerrahi (dove i Sufi sono l’equivalente islamico del francescanesimo) teneva un incontro proprio sulla spiritualità più contemplativa ed amorevole di questa religione.
Ma che ci stupiamo a fare. Gli uomini hanno sempre fatto di tutto e di più per rovinare la parte migliore delle religioni, quali che siano. E così, qualche lungimirante politicante irano-pakistano ha pensato (bene?) che per distrarre l’attenzione dell’opinione pubblica di casa sua da quisquilie come il rispetto dei diritti civili e della libertà individuale, ci voleva qualcosina di forte. Detto fatto, dall’archivio son saltate fuori due vecchie vignette pubblicate da un piccolo giornale di un piccolo, civile paese europeo: la Danimarca. Avete forse sentito qualche voce levarsi contro tale strumentalizzazione? E quando in Turchia un minorenne ottenebrato da cotanta offesa ha ucciso don Antonio Santoro, avete forse sentito qualcuno far notare con sufficiente forza che il minorenne in questione, guarda caso, apparteneva all’organizzazione di sfruttamento della prostituzione che il prete cattolico ostacolava pervicacemente?
Macchè. Sembra che tutto il genere umano, cristiano o musulmano che sia, adori farsi strumentalizzare. Tutto, tranne il nostro ex ministro della Giustizia (pensate un po’ voi…) Roberto Calderoli, che deve essersi trovato davvero irresistibile nella sua “gag della maglietta”. Qualcuno pensa che a muoverlo fosse davvero l’appassionata difesa della libertà di satira? No, e abbiamo la prova: fuori dalla Rai non staranno né il dottor Mimun, che lo ha così gentilmente ospitato, né gli altri spiritosoni suoi colleghi di governo. In compenso sono già stati cacciati il comico (vero!) Antonio Cornacchione (quello che fa il forzista innamorato di Silvio), Serena Dandini e tutta la band dei Guzzanti (figli); mentre son lì lì per partirsene Fabio Fazio con l’irresistibile Litizzetto.
Sarà per gelosia?
P.S.:volevo pubblicare una delle vignette incriminate ma non ci sono riuscita. QUesto blog non me l'ha accettata. Era umanissima e deliziosa. Peccato

16 febbraio 2006

MANIFEST...AMENTE INSOPPORTABILI


Secondo me li mettono su di notte. Se no, non mi spiego. Ma come: son passata di qui proprio ieri e non c’era niente… ed oggi mi trovo un Pierferdinando Casini formato King Kong (al quale un po’ assomiglia, per via delle folte sopracciglia) che ci informa che “lui è per la famiglia”. La crisi è doppia: primo, perché Pierferdinando sarà anche (stato) un bel ragazzo ma su quel manifesto ha uno sguardo da lupo mannaro; secondo, a QUALE famiglia alluderà? A quella da cui è separato, oppure alla nuova, cioè alla “coppia di fatto” con annessa bimba di due anni? Fossi (disgraziatamente, s’intende) nella sua compagna, non gli parlerei più assieme per i prossimi tre mesi a scopo cautelare. Anche se il top lo raggiunge nel manifestone in cui dichiara: “Un’idea diversa”. Che non si sa se è una preghiera disperata del tipo “qualcuno mi aiuti che non ne ho di mie” oppure ad un velato invito al voto gay.
Poi c’è il fricchettone con sciarpona colorata della Margherita. Si suppone che abbiano finalizzato alla sua ricerca tutta l’attività del partito negli ultimi sei mesi (il che spiega molte cose), dato che di fricchettoni in quel partito di insopportabili bacchettoni contro tutto (pacs, gay eccetera) che è la Margherita, ci dev’essere solo lui, povera stella. Solo sui manifesti come nel partito, piccolo caro.
E che dire dei manifesti stile “halligalli” di Alleanza Nazionale? Quelli con Fini che dice “Se prima eravamo in pochi a chiamare Patria l’Italia, adesso siamo in tanti…” a ballare l’Halligalli, appunto. Edoardo Vianello sarà contento.
Ma il massimo, naturalmente, lo raggiunge Lui, il Grande Silvio. I suoi manifesti sono i più grandi, i più numerosi, i più accessoriati di tutti. Non so se avete notato, il ragazzo s’è fatto mettere pure i faretti alogeni per essere illuminato a puntino pure in effigie, oltre che dal vivo degli studi televisivi. Gli mancano solo i portavasi in ferro battuto con dei bei gerani dentro, e poi sono perfetti.
Il mio preferito è quello in cui se la ride pacifico e beato della “sinistra che dice che tutto va male, lasciamola perdere”. Chiaro l’intento di trasmettere al Paese un’iniezione di ottimismo (e di Roipnol, che non guasterebbe allo scopo), per carità. Difficile però non sentirsi presi un tantinello per i fondelli, diciamo. Perché quando andiamo a fare la spesa (noi poveracci che ancora facciamo la spesa) lo vediamo bene cosa compriamo e quanto spendiamo; e quando a fine mese i conti faticano a tornare, a differenza di qualche anno fa, non è perché la sinistra ci ha raccontato panzane confondendo il nostro cervellino mignon come il Premier sembra farci intendere, bensì perché la recessione c’è e si vede. Della qual cosa a Lorsignori, chiaramente, non importa un fico. Si sono aumentati tutto quello che potevano aumentare, hanno depenalizzato le tangenti, hanno aumentato in modo abnorme e vergognosi i rimborsi elettorali ed ora si apprestano a bombardarci con slogan cretini e facce di bronzo. Difendiamoci.

11 febbraio 2006

A GRANDE RICHIESTA, DOPO "CENTOVETRINE... "IL MILLEPROROGHE"!!!


Immaginiamo una Categoria assolutamente Protetta. Niente a che vedere con i portatori di handicap, eh, si parla di protezioni che assomigliano più a delle blindature. Del tipo che a questa Categoria gli basta presentarsi agli sportelli perché le banche le scuciscano finanziamenti per il 100% dell’importo di spesa, senza problemi o ipoteche. Del tipo che possono incassare da chiunque proventi fino a 50mila euro senza manco doverli contabilizzare (figuriamoci poi dichiararli nei redditi). Del tipo che se qualcuno appartenente alla Categoria gli capita di fare qualche “casino” contabile (e ce ne vuole, viste le premesse) comunque non è perseguibile; di più, se non riesce a restituire i debiti contratti ci pensa un Fondo di Garanzia costituito da denaro pubblico. Ci fareste o no una firma per appartenere ad una categoria così? Invece nix, niente da fare. A meno che non siate tesoriere di un partito.
Tutto quello di cui sopra, infatti, ed altro ancora, è parte del famigerato articolo 39/III del Decreto Milleproroghe. Il decreto lo potete leggere dagli archivi internet del Senato, ma l’articolo 39 no, stranamente manca… presumibilmente si vergognano, ma non al punto di votare a maggioranza contro la sua approvazione.
E così, a dodici anni dal referendum che lo aboliva, il finanziamento pubblico torna ufficialmente ad essere un autentico scandalo ed una truffa legalizzata. Ma c’è dell’altro: ipotizzando che la prossima legislatura possa essere instabile e portare ad elezioni anticipate (grazie al “ritocco” elettorale apportato dalla maggioranza), la norma prevede che i partiti percepiranno comunque i finanziamenti “per intero”. Il che significa che, in caso di scioglimento anticipato, l’Italia si troverebbe a mantenere due parlamenti. Che bellezza.
Ma la questione non è solo di carattere finanziario, anche se colpisce la spregiudicatezza nello spendere soldi dei cittadini in un’epoca di tagli diffusi e generalizzati. Il problema è che questo articolo autorizza vere e proprie truffe, consentendo fondi neri e finanziamenti non dichiarati né tracciati. Le future tangenti, insomma, saranno perfettamente legali.
Il tutto mentre il Premier si spende nelle Centovetrine televisive raccontandoci come ha lavorato tanto e bene e scrollandosi di dosso ogni addebito dicendo che al governo “mica c’è solo Forza Italia”, insomma è colpa “degli altri”, ah se Forza Italia avesse il 51%, allora sì che tutto filerebbe liscio. E mentre lui era in passerella, e con l’alibi di esserci, passavano queste polpette avvelenate inserite in decreti di tutt’altra natura: finanziamenti ai partiti, inasprimento delle pene per chi consuma “sostanze psicotrope” (anche l’alcol lo è, a proposito). Un’ultima perla: la leggina che stanzia un finanziamento di 90 milioni di euro per i terremotati del Belice (evento accaduto nel 1968). Nel quasi totale silenzio dei media, dovuto al fatto che i telegiornali si son ben guardati dall’informare i loro ascoltatori a riguardo. Strano, vero? Chissà perché!